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A Daniel Halvy

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I primi versi di Marcel Proust

[Domenica 13 maggio 1888]

A Daniel Halévy.

A Daniel Halévy, mentre lo guardo durante il primo quarto d'ora di punizione.

Tamisé, le soleil égoutte ses pleurs d'or
Sous la paix du sapin vénérable qui dort
Tamisé, le soleil sème des taches blanches
Aux pieds des vieux sapins violés de pervenches.

Tamisé le soleil attiédit ses opales
Sur la fraicheur des lacs nimbés de brouillards pales
Rève morbide!... O Roi cruel, jeune Tueur
Père accablant du lourd sommeil de la sueur.

Depuis l'éternité du Rève tu tourmentes
Les hommes musculeux, les vierges charmantes
Et tu mets l'aiguillon du Mal dans leur néant
Tu lasses de lumière ô Roi très accablant
Et je sens m'irriter lentes et douloureuses
Des splendeurs de soleil et des paresses d'yeuses
Dormant à l'ombre au lourd soleil, en plein midi.

Puisque je suis rivé par le Rêve mauvais
A ton exécrable Palais.
Pour la vie Ô Soleil. Du moins je te maudis
Et je veux chaque jour saigner ton sang, ta mort

Je te maudis au nom des pâles noetambules
Des assoiffés de métalliques erépuseuIes
Qui déçus dans Ieur rêve héroïque et troublant
Te maudissent ôRoi cruel farouche et blanc
Et songent aux fraîcheurs bleuissantes des nuits
Près des mystique [sic] chats ..................

Smorto, il sole stilla lacrime d'oro
sotto la quiete del venerabile abete che dorme;
smorto, il sole semina macchie bianche
ai piedi dei vecchi abeti violati di pervinche.

Smorto il sole intiepidisce gli opali
sui freschi laghi nimbati di brume pallide.
Sogno torbido!... O Re crudele, giovane Assassino,
Padre opprimente del sonno greve di sudore.

Sin dall' eternità del Sogno tormenti
gli uomini muscolosi, le vergini incantevoli,
e metti il pungolo del Male nel loro nulla,
la tua luce è stanchevole, o Re sì opprimente,
e mi irritano i lenti e dolorosi
splendori solari e la pigrizia dei lecci
addormentati all' ombra del sole grave, in pieno meriggio.

Poiché sono inchiodato dal Sogno malvagio
al tuo esecrabile Palazzo,
per la vita, o Sole, almeno ti maledico
e voglio ogni giorno far scorrere il tuo sangue, la tua morte;
ti maledico in nome dei diafani nottambuli,
degli assetati di crepuscoli metallici
che delusi nel loro sogno eroico e inquietante
ti maledicono, o Re crudele spietato e bianco,
e pensano alla frescura azzurrata delle notti
accanto ai mistici gatti ..................

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